Le parole sono importanti.
Questo è da sempre il mio pensiero sia come persona che, soprattutto, come traduttrice,
Ecco la seconda parte della mia rubrica che si intitola proprio così. “Le parole sono importanti”. La trovi aggiornata ogni venerdì sulla mia pagina Facebook, su Instagram e su Linkedin. Questo articolo è costantemente aggiornato con le origini dei modi di dire spagnoli, di cui parlo di volta in volta.
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A RÍO REVUELTO, GANANCIA DE PESCADORES
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DAR CALABAZAS
METER O SEMBRAR CIZAÑA
METERSE EN UN BERENJENAL

DÁRSELA CON QUESO
METERSE EN CAMISA DE ONCE VARAS
DAR LA LATA
DEJAR A ALGUIEN EN LA ESTACADA
ESTAR A DOS VELAS
COSER Y CANTAR
SER HARINA DE OTRO COSTAL
QUIEN A HIERRO MATA, A HIERRO MUERE

A REY MUERTO, REY PUESTO
QUEDARSE A/EN LA LUNA DE VALENCIA
LEER LA CARTILLA
DEL DICHO AL HECHO HAY UN GRAN TRECHO
LAS CUENTAS DE LA LECHERA
DEJAR A ALGUIEN EN LA ESTACADA
ESTAR A DOS VELAS
LIARDA PARDA

A BUEN ENTENDEDOR, POCAS PALABRAS BASTAN
SALIR DE MÁLAGA PARA ENTRAR (O CAER) EN MALAGÓN
BAILAR CON LA MÁS FEA
RIZAR EL RIZO
DORMIR LA MONA
SER COMO EL PERRO DEL HORTELANO, QUE NI COME NI DEJA COMER
CANTAR LAS CUARENTA
L’espressione, che letteralmente significa “CANTARE I QUARANTA” si utilizza quando una persona sgrida o minaccia un’altra per qualcosa che ha fatto. Di solito la ragione è di chi sgrida, quindi l’altro non può fare altro che incassare. Il gioco di cui parliamo si chiama in Spagna “Tute” e vince il giocatore che accumula più punti. Le carte con più valore solo il Re e il Cavallo, che insieme sommano 40 punti. Quindi quando un giocatore le ha in mano è obbligato a comunicarlo agli altri, che vedono così minacciata la loro possibilità di vincere la partita. Quest’azione si conosce come “Cantar las cuarenta”, cioè cantare il tuo quaranta. Così con gli anni l’espressione è passata a formar parte del linguaggio collettivo per indicare che a qualcuno verrà fatta una strigliata!
MUCHO RUIDO Y POCAS NUECES
BUSCAR TRES PIES AL GATO

A LA TERCERA VA LA VENCIDA
TENER MÁS CUENTO QUE CALLEJA
SALVARSE POR LOS PELOS
ZAPATERO, A TUS ZAPATOS
ÉRAMOS POCOS Y PARIÓ LA ABUELA
COMO AGUA DE MAYO
NO SABER DE LA MISA LA MEDIA (O LA MITAD)
ESTO ES JAUJA
ACABAR COMO EL ROSARIO DE LA AURORA
POR SAN BLAS LA CIGÜEÑA VERÁS
UNA GOLONDRINA NO HACE VERANO
TIRAR LA CASA POR LA VENTANA
PARA GUSTOS, LOS COLORES
A MEDIAS TINTAS
MONTAR UN POLLO
Quest’espressione, che a prima vista sembrerebbe parlare di un pollo, non ha niente a che fare con polli o altri animali.
COSTAR UN OJO DE LA CARA
PELAR LA PAVA
NO ESTÁ EL HORNO PARA BOLLOS

ARRIMAR EL HOMBRO
NO DAR UN PALO AL AGUA
Quest’espressione che letteralmente significa “non dare neanche un colpo sull’acqua col bastone” si usa per indicare quando una persona è pigra, non ha voglia di fare nulla o non apporta niente alla giornata lavorativa.
Le sue origini le troviamo nel mondo dei marinai e ci sono due versioni in merito. La prima dice che proviene dai tempi in cui le barche si muovevano grazie al lavoro con i remi che veniva fatto dai marinai, che erano degli schiavi o prigionieri costretti a remare nelle grandi imbarcazioni. Spesso questi uomini si stancavano (il che, se ci pensiamo, è del tutto comprensibile) e muovevano i remi in modo tale che non colpivano l’acqua, e quindi facevano un lavoro inutile. Altri invece dicono che si tratta di qualcosa di più recente, cioè delle gare in barca in cui quando uno dei membri di una squadra smette di remare rischia di rovinare il risultato perché rende inutile il lavoro dei compagni.
NO DAR UN PALO AL AGUA
Quest’espressione che letteralmente significa “non dare neanche un colpo sull’acqua col bastone” si usa per indicare quando una persona è pigra, non ha voglia di fare nulla o non apporta niente alla giornata lavorativa.
Le sue origini le troviamo nel mondo dei marinai e ci sono due versioni in merito. La prima dice che proviene dai tempi in cui le barche si muovevano grazie al lavoro con i remi che veniva fatto dai marinai, che erano degli schiavi o prigionieri costretti a remare nelle grandi imbarcazioni. Spesso questi uomini si stancavano (il che, se ci pensiamo, è del tutto comprensibile) e muovevano i remi in modo tale che non colpivano l’acqua, e quindi facevano un lavoro inutile. Altri invece dicono che si tratta di qualcosa di più recente, cioè delle gare in barca in cui quando uno dei membri di una squadra smette di remare rischia di rovinare il risultato perché rende inutile il lavoro dei compagni.
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