Il silenzio produttivo delle domeniche da freelance

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Le mie domeniche da freelance, oggi, sono molto diverse da quelle a cui ero abituata fino a qualche tempo
fa.

Come sai, ho iniziato da non molto la mia avventura con Miranda Translation.
Si tratta di un progetto nato nel 2018, in seguito a molti anni di esperienza nelle traduzioni in spagnolo maturata presso agenzie o università.

Anche in questa mia nuova veste, di solito, la domenica cerco di non tradurre, anche se mi è capitato per progetti particolarmente intensi o… urgentissimi!
La maggior parte delle mie domeniche da freelance, comunque, riesce a essere piena di creatività e produttività: ricarico le mie energie, ossigeno il cervello e lui mi ricambia producendo idee a tutto spiano.

A volte distaccarsi dal lavoro quotidiano che sembra sommergerci con i suoi problemi irrisolvibili e l’ansia perenne, ci permette di vedere tutto da un altro punto di vista. Think outside the box, come direbbero gli americani: pensa fuori dai tuoi soliti schemi e vedrai le cose in modo più lucido e obiettivo. Riuscendo anche a saltare quegli ostacoli che prima sembravano insormontabili.

So per certo, però, che mentre di domenica le mie idee sembrano sgorgare senza freni e devo avere sempre qualcosa a portata di mano per prendere appunti prima che sfuggano via, c’è gente che odia questa giornata!
Molte persone trovano inutili e vuote le domeniche: per loro sono solo un’anticamera angosciante al prossimo lunedì.

Se anche per te le domeniche sono un turbinio di idee...


… allora posso consigliarti tre tool per prendere appunti quotidiani e non lasciarti sfuggire nulla. 

  1. Evernote: è forse l’applicazione più famosa utilizzata per questo obiettivo. Puoi salvare le idee, i progetti o anche la lista della spesa, e te la ritrovi sincronizzata su tutti i dispositivi che vuoi.
  2. Trello: usato soprattutto dai creativi e da chi deve condividere idee con gli altri, è un software online gratuito per prendere appunti al volo, organizzarli secondo i diversi progetti, condividerli con il team, se ne hai uno. Quando poi porti a termine un progetto, puoi archiviarlo per alleggerire la bacheca, ma non lo perdi: resta a tua disposizione in qualsiasi momento. Si può usare per tutto, dalla pianificazione di un romanzo alla condivisione di una strategia di marketing. 
  3.  Moleskine: sì, lo so,questo non è un complesso software da usare anche dal cellulare o da tutti i tuoi dispositivi. Ma è sicuramente il mio modo preferito per prendere appunti. Sono troppo romantica? Forse, un po’ sì… 
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Se invece pensi che le domeniche siano solo noia e tristezza...

… allora ti racconterò di come trascorrevo le mie domeniche a Cuba, qualche anno fa.
Durante la mia adolescenza passavo i weekend da mia madre, in un paesino vicino all’Avana, chiamato Bejucal. Per farti capire quanto fosse frizzante e divertente la vita a Bejucal, posso dirti che l’avevo ribattezzato Sleepy Hollow. E non c’era neanche Johnny Depp a investigare su misteri insoluti…
Eccoti qualche immagine del paese com’è oggi… immagina una ragazzina negli anni Novanta cosa potesse trovare di divertente da fare…

Il passatempo più elettrizzante della domenica pomeriggio era guardare la TV.
Ma non pensare a Netflix, né ad Amazon Prime: siamo negli anni Novanta, e siamo a Cuba. Ci sono solo due canali televisivi.
Su Cubavisión, ogni domenica verso le 14 c’era un presentatore, in stile Enrico Ghezzi a Fuori Orario, che annunciava un film che sarebbe andato in onda subito dopo.
Il programma finiva verso le 16 e lì cominciava l’ora della tristezza (come se questo non fosse già abbastanza).
Non sapevi cosa fare, venivi colto da una stanchezza inspiegabile che non ti permetteva neanche di leggere, perché il libro che avevi in mano ti sembrava improvvisamente più pesante e le pagine si moltiplicavano invece di scorrere.

Ti ritrovavi a guardare fuori dalla finestra cercando qualcosa, qualsiasi cosa, o sprofondavi nel caldo divano del salotto mentre il ventilatore, spostando aria calda, rompeva un po’ il silenzio.
Speravi solo che riuscisse a spostare anche le lancette dell’orologio, per far arrivare presto l’ora di cena e poter andare a letto.
E invece, tutto sembrava stagnante e immobile.

Le mie domeniche, oggi.

Ora ho quasi dimenticato le sensazioni delle mie domeniche da adolescente a Cuba.
Adesso i fine settimana hanno un silenzio speciale, un silenzio che mi permette di pensare meglio, di ragionare, di essere produttiva.
Anch’io ho una sveglia, al lunedì mattina: ma essendo libera di organizzare il mio lavoro come meglio credo e con orari flessibili, posso spostarla avanti o indietro in base alle mie esigenze.
Così, le domeniche da freelance non sono più un’attesa insopportabile di quello che verrà il giorno dopo, ma assumono tutta un’altra prospettiva.
Diventano un momento di riflessione: penso a ciò che posso fare per migliorarmi come professionista, facendo il punto sul lavoro svolto finora e su quello che mi appresto a fare.

Certo, nelle mie domeniche da freelance c’è anche spazio per lo svago… non si può pensare di lavorare sette giorni su sette! Si va pure al lago o al mare, dove si riempiono i polmoni di aria buona e si ossigenano i neuroni.

Ho imparato a non lasciarmi sfuggire il tempo che ho a disposizione: ogni momento può sempre tornare utile per inventare qualcosa di nuovo!

Il silenzio produttivo delle domeniche da freelance

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